MILANO
Apertura di un tavolo di confronto con i presidenti delle commissioni Lavoro della Camera e del Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, per una riforma dell'autonomia della casse di previdenza private che «deve entrare nell'agenda del Governo». Progettazione di un fondo intercategoriale destinato a dare una risposta a quel fabbisogno di welfare che, dall'assistenza sanitaria alla cura degli anziani, non tocca la sola materia pensionistica, né va considerato «una spesa come un'altra». Sostegno ai giovani professionisti attraverso progetti il microcredito e la rateizzazione contributiva, oggetto di confronto anche in sede Ue.
È una serrata agenda di impegni quella su cui sta lavorando il presidente dell'Adepp, Andrea Camporese, che ha tracciato le linee guida dell'Associazione degli enti previdenziali privati per i prossimi mesi nel convegno intitolato «Dopo la sostenibilità, i nuovi obiettivi della previdenza privatizzata: welfare integrato e adeguatezza delle prestazioni», tenutosi ieri a Milano nell'ambito della Giornata nazionale della previdenza.
L'incontro ha fatto seguito a una mattinata dedicata al gap informativo tuttora esistente sul tema previdenziale in cui il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua ha, fra l'altro, annunciato che «dall'estate, probabilmente al posto di quelle buste arancione che sarebbe troppo costoso inviare, sarà disponibile online sul sito dell'Istituto la prima serie di estratti conto previdenziali destinati ai lavoratori dipendenti».
Reduce dal tavolo di lavoro di Bruxelles sui nuovi fondi Ue per le libere professioni, Camporese nel pomeriggio ha tracciato anche le linee di sviluppo futuro delle stesse. «L'arrivo della carta d'identità professionale europea – ha ricordato il presidente dell'Adepp – faciliterà la libera circolazione. Si procede, poi, a marce forzate verso la parificazione e il reciproco riconoscimento dei titoli professionali, mentre la "rete" sta cambiando radicalmente la modalità di erogazione dei servizi, prospettando anche possibili problemi di elusione contributiva».
Tra tante sfide da affrontare, il punto saldo è dato dalla consapevolezza che il sistema privato è ben puntellato. «Le Casse – ha spiegato Camporese – hanno superato lo stress test dando garanzia di sostenibilità per 50 anni, in sospeso resta solo quella dei ragionieri. Il problema non è quindi se il sistema si reggerà, ma le prestazioni che riuscirà a fornire».
Un punto, quest'ultimo, su cui si è espresso anche Edoardo Gambacciani, direttore generale del ministero del Lavoro, secondo cui «il tasso di sostituzione delle Casse rispetto alla previdenza pubblica assicura prestazioni meno elevate e questo spiega perché si stia assistendo a una graduale progressione delle aliquote contributive».
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